La Settimana del Gusto
Dal 12 al 22 settembre 2024
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Editoriale 2021 – Per il diritto al buon cibo

Facciamo qualche conto. Secondo le stime della FAO un terzo degli alimenti prodotti ogni anno per il consumo umano va sprecato o perduto. Per un totale di circa 1,3 miliardi di tonnellate. Sempre la FAO dichiara che 820 milioni di persone sono denutrite, mentre 2 miliardi non dispongono di cibi sani in quantità sufficiente e altri 2 miliardi sono obese o sovrappeso: 4,8 miliardi di persone su 7,8 soffrono dunque per quello che c’è – o non c’è – nel loro piatto.

Riassumendo: oltre il 60% del pianeta ha un problema legato al cibo. Tutto questo senza considerare le patologie legate all’alimentazione – allergie, diabete, malattie cardio-vascolari…

Da decine di migliaia di anni il nostro corpo si è adattato a un regime alimentare tipicamente umano. Oggi, i prodotti industriali, molto trasformati, forniscono troppo materiale di scarsa qualità, incapace di mantenere un corpo sano. I metodi di produzione dell’agribusiness sono corresponsabili inoltre di catastrofiche pandemie.

E il peggio deve ancora venire. Presto l’agribusiness sarà in grado di mettere sul mercato capsule simili a quelle di certi caffè che permetteranno alle persone di consumare cocktail nutritivi personalizzati. Si prevede anche di utilizzare stampanti 3D per preparare i pasti seguendo determinate raccomandazioni di salute registrate elettronicamente.

Ma in fondo, chi nutre davvero l’umanità? Solo il 25% degli alimenti che consumiamo proviene dalle grandi aziende agricole industriali. Un tipo di agricoltura responsabile di oltre il 75% dei danni ecologici inflitti al pianeta. Il resto della produzione è «ancora» frutto del lavoro di piccoli contadini. Sono loro a preferire la salute della terra al rendimento per ettaro! Sono loro, inoltre, ad aver introdotto innovazioni importanti a livello tecnologico, un low-tech piuttosto che un high-tech. Sono sempre loro a nutrirci nel rispetto delle stagioni, delle sementi e delle tradizioni culinarie.

Ci troviamo ormai a un bivio: su tutto il pianeta avanza un nuovo modello agricolo che richiede a noi buongustai di agire prendendo in mano il nostro destino. La grande conquista del XXI secolo potrebbe essere il diritto a un’alimentazione buona, pulita e giusta. Insieme al diritto di sapere che cosa stiamo mangiando, il diritto di scegliere prodotti sostenibili e salutari, il diritto di rifiutare cibi chimici privi di gusto.

Voi mi direte, che cosa c’entra la Settimana del Gusto con queste sfide globali? Attraverso il più grande evento dedicato al cibo in Svizzera abbiamo l’ambizione di ridare all’alimentazione, che è anche la nostra prima medicina, il posto che merita, affinché ognuno e ognuna di noi possa accedervi senza alcuna discriminazione.

Tutti gli eventi che abbiamo riunito nel nostro programma, sparsi in ogni angolo del paese, grazie al lavoro di centinaia di volontari e volontarie, sono un invito alla convivialità e alla gioia degli incontri intorno al gusto. Questa è la missione della nostra Fondazione.

Josef Zisyadis, direttore della Fondazione per la promozione del Gusto, membro del Comitato nazionale svizzero della FAO (CNS-FAO)

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